Venerdì 19 Novembre 2021

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L’Autorità di Regolazione per l’Energia, le Reti e l’Ambiente (ARERA) ha introdotto numerose novità con le delibere 276/2017/R/eel e 894/2017/R/eel per le reti elettriche private che alimentano unità di consumo (UC) di soggetti di natura giuridica distinta dal soggetto che ha nella disponibilità l’area ed è l’unico titolare del punto di connessione alla rete pubblica (POD).

In pratica siamo nella situazione in cui il soggetto a cui è intestato il POD preleva dalla rete pubblica l’intero fabbisogno energetico dell’area e riconsegna parte di esso alle UC sottostanti, ai sensi delle più svariate forme di accordo commerciale. Questa situazione è usuali nei centri commerciali, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e nei contesti portuali.

Tali configurazioni impiantistiche non sono più ammissibili in quanto implicano la presenza, all’interno dell’area di un soggetto terzo, di utenti “nascosti” alla visibilità del sistema elettrico pubblico e, in quanto tali, non soggetti all’applicazione delle quote fisse e di potenza delle tariffe di trasporto.

L’ARERA ha chiarito che per UC si intende l’“insieme di impianti per il consumo di energia elettrica connessi a una rete pubblica, anche per il tramite di reti o linee elettriche private, tali che il prelievo complessivo di energia elettrica relativo al predetto insieme sia utilizzato per un singolo impiego o finalità produttiva”. L’UC corrisponde di norma a un’unità immobiliare, così come definita dalle norme in materia catastale e dotata di propria autonomia funzionale e reddituale. E’ possibile aggregare più unità immobiliari in un’unica UC, nei soli casi particolari previsti dal Testo Integrato dei Sistemi di Distribuzione Chiusi (TISDC), che regola i servizi di connessione, misura, trasmissione, distribuzione, dispacciamento e vendita nel caso di Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC) e di Altri Sistemi di Distribuzione Chiusi (ASDC).

Sull’applicabilità alle aree portuali si è aperta la contestazione di alcuni operatori che avevano ritenuto detta disciplina non applicabile per la prevalenza di leggi speciali in materia portuale rispetto alle norme comunitarie e nazionali inerenti ai mercati dell’energia elettrica.

Con delibera 558/2019, l’ARERA ha risposto ritenendo queste critiche non fondate ed includendo quindi le reti portuali, ma anche le reti aeroportuali, nella disciplina degli SDC.

ARERA, dopo avere concesso diverse proroghe, ha definitivamente precisato che a partire dal 1° gennaio 2022 anche le reti di distribuzione di energia elettrica delle aree portuali e aeroportuali dovranno qualificarsi come SDC.

La normativa prevede quindi la qualifica del “Sistema di Distribuzione Chiuso (SDC) a seguito di specifica richiesta da presentare all’ARERA”. I diversi servizi erogati ai singoli utenti interni al SDC dovranno essere disciplinati e regolati in totale autonomia dal gestore del SDC, fermi restando i principi e i criteri previsti dall’ARERA per disciplinare le modalità di erogazione del servizio di misura all’interno del SDC e del servizio di dispacciamento, nonché le modalità di applicazione ai singoli utenti del SDC (per il tramite delle società di vendita) dei corrispettivi tariffari di trasmissione e di distribuzione e dei corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema.

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